Agricoltura e agro-industria, i progetti di sviluppo del governo algerino

L’Algeria, la nazione più estesa del continente africano, ha meno del 10% del territorio coltivabile, e una quota ancora inferiore dispone di sistemi di irrigazione adeguati. Nonostante ciò, il settore agricolo contribuisce per il 13% al PIL nazionale (Banca Mondiale, 2023), con un trend di crescita costante negli ultimi cinque anni. L’agricoltura impiega circa il 10% della popolazione attiva, pari a 1,2 milioni di persone, e rappresenta una leva fondamentale per la sicurezza alimentare del Paese.

Verso l’autosufficienza alimentare

Il governo algerino ha avviato numerosi progetti sin dall’inizio del secolo per espandere la produzione agricola, in particolare di cereali, legumi e ortaggi. L’obiettivo è raggiungere l’autosufficienza alimentare, ma le importazioni di prodotti di base, soprattutto grano e derivati, restano ancora una voce rilevante dell’import nazionale, complice l’aumento dei consumi legato al raddoppio della popolazione negli ultimi quarant’anni (oggi 47 milioni di abitanti).

Gli sforzi governativi si concentrano anche sulla modernizzazione dell’allevamento del bestiame, con programmi di formazione per piccoli agricoltori e allevatori, e sulla razionalizzazione delle forniture tecnologiche, in particolare per irrigazione e raccolta.

Il ruolo dell’Italia: tecnologia e cooperazione

L’Italia è il secondo fornitore di macchinari agricoli in Algeria dopo la Cina, con 35 milioni di euro di export nel 2024, principalmente in macchinari per la raccolta, pompe, attrezzature per l’allevamento e trattori. Un esempio emblematico è l’accordo operativo tra il Ministero dell’Agricoltura algerino e Bonifiche Ferraresi SpA, firmato nel febbraio 2024, per la messa a coltura di 36.000 ettari nella zona desertica di Timimoun, nel sud del Paese. Il progetto, focalizzato su grano duro e legumi, mira alla creazione di una filiera locale per la produzione di pasta e conserve, con un impatto occupazionale stimato in 6.700 posti di lavoro. L’investimento complessivo è di 420 milioni di dollari, sostenuto in parte da SACE, che ha firmato un Memorandum con Bonifiche Ferraresi International per la realizzazione di “Fattorie Modello” in Algeria e altri Paesi africani, nell’ambito del Piano Mattei.

Nella stessa area sorgerà un Centro di Formazione sulle tecnologie agricole, aperto anche a tecnici provenienti da altri Paesi africani, con l’obiettivo di diffondere competenze e know-how.

L’agroindustria: pilastro della diversificazione economica

L’accordo è considerato il più ambizioso dell’intero bacino mediterraneo e riflette la volontà algerina di costruire filiere produttive organiche nel settore agroindustriale, che oggi rappresenta il 40% della produzione “non oil”. Dominato da imprese locali all’avanguardia, il settore è ancora privo di una rete distributiva strutturata, ma le aziende gestiscono l’intero processo di trasformazione e distribuzione, grazie all’adozione di tecnologie conformi agli standard internazionali. Le autorità algerine puntano a espandere la rete imprenditoriale lungo tutta la filiera, e l’Italia è un partner naturale, riconosciuto per la qualità delle tecnologie, in particolare nei macchinari per il condizionamento e l’imballaggio, un comparto in forte espansione.

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