Il FMI prevede per il 2025 una crescita del PIL al 3,5%, trainata da investimenti pubblici per 8,4 miliardi di euro (6,2% del PIL) nei settori energia, digitale e telecomunicazioni, oltre a trasporti e turismo. Calano invece il manifatturiero e l’agricoltura (-4%).
Le rimesse della diaspora albanese restano fondamentali: rappresentano il 12% del PIL. Tuttavia, circa il 25% della popolazione, soprattutto nelle aree rurali, vive ancora in condizioni di disagio economico. Positivi i dati macroeconomici:
- inflazione in calo (2% nel primo trimestre 2025)
- debito pubblico al 60% del PIL
- rivalutazione del lek (1 euro = 98 lek)
Infrastrutture strategiche: il porto di Durazzo
L’edilizia rappresenta il 19% del PIL. Tra i progetti infrastrutturali:
- autostrada Tirana-Durazzo
- tunnel di Llogara (6 km)
- ponte di Drini (realizzato da Cimolai)
Ma il progetto più ambizioso è la ricostruzione del porto commerciale di Durazzo, spostato 5 km più a sud per lasciare spazio a un porto turistico di lusso (investimento da 2,5 miliardi di dollari da Emaar Properties – Abu Dhabi). La nuova area logistica, disegnata dalla Royal Haskoning, ospiterà una zona franca e faciliterà l’interscambio con Kossovo, Macedonia del Nord e Serbia. Conclusione prevista: 2027.
Un ambiente favorevole agli investimenti esteri
L’Albania mira a diventare un hub regionale. La Legge 10316/2010 assicura parità di trattamento tra investitori locali ed esteri, piena apertura al capitale straniero, e semplificazione burocratica. Ulteriori agevolazioni sono previste per gli investimenti in settori strategici. In sintesi:
- tassazione aziendale: 15%
- nessuna restrizione al rimpatrio dei profitti
- costo del lavoro: 800 euro/mese
- esenzioni su dazi per merci in transito e trasformazione
Permangono criticità legate alla trasparenza nelle gare pubbliche e nei processi autorizzativi. Tuttavia, gli IDE sono passati da 4 miliardi (2014) a 15 miliardi. I principali investitori, oltre all’Italia, sono: Svizzera, Paesi Bassi, Grecia e Germania.
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