Le zone franche del Costa Rica, pilastro dell’economia

Le zone franche in Costa Rica rappresentano un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del Paese, un modello di successo che ha stimolato gli investimenti diretti esteri e la rivitalizzazione dell’economia. In primo luogo, il regime di zona di libero scambio è stato fondamentale per la creazione di posti di lavoro, con una crescita costante del numero di posti di lavoro, soprattutto in un contesto in cui il tasso di disoccupazione rimane elevato. Inoltre, queste aziende offrono stipendi competitivi e una serie di benefit ai propri dipendenti, contribuendo al benessere sul posto di lavoro e allo sviluppo del capitale umano nel Paese.

Un altro aspetto degno di nota è la spinta all’innovazione e alla tecnologia che le zone di libero scambio hanno portato con sé. Le aziende che operano in queste aree operano in settori ad alta tecnologia, come il settore dei servizi, delle apparecchiature mediche e dei dispositivi elettronici, il che ha rafforzato il mercato delle esportazioni del Paese e generato catene del valore al suo interno.

Inoltre, le zone di libero scambio hanno favorito lo sviluppo di filiere produttive con aziende nazionali, il che ha dato impulso all’economia e generato migliaia di posti di lavoro indiretti. Questo modello si è dimostrato un motore di crescita economica sostenibile, con un impatto positivo sull’inclusione lavorativa e sullo sviluppo della forza lavoro femminile.

Nonostante questi progressi, permangono sfide complesse. L’incertezza geopolitica e macroeconomica globale continua a incidere sull’attrazione degli investimenti diretti esteri (IDE) in tutto il mondo. Tuttavia, ciò rappresenta un’opportunità per le economie in via di sviluppo come quella del Costa Rica. La previsione di un calo dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in Europa potrebbe spingere le multinazionali a diversificare i propri investimenti in Paesi con tassi di crescita economica interessanti. In questo contesto, è fondamentale che il Costa Rica mantenga la sua posizione sulla mappa dei flussi di IDE, rafforzando la sua ricerca di progetti e sottolineando la sua proposta di valore come Paese.

Le zone di libero scambio in Costa Rica si sono evolute notevolmente nell’ultimo decennio, trasformandosi da semplici destinatari di investimenti esteri in ambienti dinamici che promuovono progetti sia nazionali che internazionali. Nel 2023 il Costa Rica ha attratto 12 volte più progetti di IDE rispetto a quanto previsto per le dimensioni della sua economia, il che evidenzia la necessità di mantenere e far crescere questi progetti per continuare ad attrarre nuovi investimenti. Inoltre, va sottolineata la capacità del Paese di attrarre e trattenere talenti specializzati, fattore che ha contribuito al continuo successo delle zone di libero scambio. In questo contesto, la misurazione costante della competitività e l’implementazione di politiche aziendali orientate alla sostenibilità e all’efficienza produttiva risultano cruciali per mantenere la posizione di leadership delle zone franche come punti di riferimento di redditività ed eccellenza.

Uno studio del Foreign Trade Promoter (Procomer), l’Ente governativo di promozione del commercio estero del Paese, evidenzia che le zone di libero scambio del Costa Rica hanno generato dodici miliardi di dollari nel 2023, rappresentando il 14% del prodotto interno lordo (PIL) del Paese centroamericano e contribuendo, inoltre, a oltre il 50% degli investimenti diretti esteri. Lo studio evidenzia che per ogni dollaro che il Costa Rica esenta dalle zone di libero scambio, il Paese riceve un ritorno di 2,80 dollari, per un beneficio netto di 1,80 dollari. Inoltre, l’occupazione in questi parchi commerciali sta crescendo a un tasso medio annuo del 9%, con 186.658 posti di lavoro diretti e 64.871 posti di lavoro indiretti previsti entro il 2023. Lo studio riporta che erano 567 le aziende che operavano in 68 zone di libero scambio. Il 65,8% di queste aziende appartiene al settore dei servizi, il 25,6% al settore industriale e l’8,6% al settore agroindustriale. Lo studio indica inoltre che il 59% delle aziende che operano nelle zone di libero scambio sono di proprietà straniera e che il 64% delle esportazioni di beni dal Costa Rica proviene da aziende situate in questi parchi commerciali.

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