L’interscambio commerciale Italia-Perù

La bilancia commerciale relativa all’interscambio Italia – Perù storicamente presenta un saldo negativo per il nostro paese. Nell’ultimo quinquennio si è passati da un saldo negativo di 34,4 milioni di euro (registrato nel 2020) a 217,5 milioni di euro dello scorso anno: l’export italiano ha mostrato un andamento abbastanza stabile e si è assistito a una costante crescita dell’export peruviano. 

Composizione merceologica e settori chiave

Lo scorso anno le esportazioni italiane hanno registrato un valore di 597 milioni di euro, con un calo del 1,3% rispetto all’anno precedente. Per l’anno in corso si attende una leggera ripresa. Gli ultimi dati riportano nel periodo gennaio-luglio un ammontare pari a 380 milioni di euro con un incremento del 7,8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Circa la composizione merceologica dell’export italiano in Perù, vede principalmente l’esportazione di macchine per impieghi speciali, macchine di impiego generale, macchine per la formatura di metalli, macchine utensili, motori, macchine per l’agricoltura e silvicultura, forniture mediche e dentistiche, articoli in materiale plastico, saponi e detergenti.
L’export peruviano ha fatto registrare nell’ultimo quinquennio una crescita costante raggiungendo lo scorso anno gli 814 milioni di euro. Anche per l’anno in corso si prevede un aumento delle esportazioni che hanno raggiunto, nel periodo gennaio-luglio, i 594 milioni di euro, rappresentando una crescita del 26,6% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. I principali prodotti importati dal Perù sono metalli di base preziosi, metalli non ferrosi e altri metalli, prodotti agricoli, pesce, crostacei, molluschi, frutta e ortaggi conservati, fertilizzanti, filati tessili.

Presenza italiane e grandi progetti

Circa la presenza italiana nel paese, questa si basa su un cospicuo numero di piccole e medie imprese che operano principalmente nel settore commerciale, da anni stabilitesi in Perù. Nel corso degli anni anche diverse grandi imprese hanno stabilito una presenza stabile in loco, a seguito di partecipazioni a gare internazionali e all’aggiudicazione di appalti nei settori infrastrutturali e energetici.
Webuild è impegnata, con un consorzio europeo, nel progetto per la costruzione della nuova metropolitana nella città di Lima. Concepita con soluzioni tecniche all’avanguardia, la nuova Metro sarà in grado di soddisfare le richieste dei cittadini di una maggiore fruizione della città, contribuendo all’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico. Il progetto comprende 35 km di linea sotterranea, suddivisi in linea 2 (27 Km) e parte della linea 4 (8 Km), con la realizzazione di 35 stazioni, di cui due di interscambio e due aree di deposito. 
ACEA International, società del Gruppo ACEA che opera all’estero nel settore idrico, si è aggiudicata, attraverso la sua controllata ACEA Perù, il secondo lotto della gara per la manutenzione della rete idrica e fognaria nella zona di Callao, a nord di Lima. ACEA Perù gestisce così l’intera rete idrica e fognaria dell’area nord di Lima, offrendo beneficio a circa 4 milioni di persone, infatti la società si era aggiudicata il primo lotto nella zona di Comas, sempre nell’area nord della città. La gara, promossa da Sedapal, l’azienda responsabile della distribuzione idrica a Lima, ha un valore complessivo di circa 36 milioni di Euro per una durata triennale. Ergon Perú ha vinto un contratto di 15 anni dal Ministero dell’Energia peruviano per installare sistemi di generazione distribuita a energia solare (150.000 pannelli solari in zone rurali). Si segnalano inoltre le attività nel settore delle infrastrutture del gruppo Pizzarotti, Cimolai, nel settore ingegneristico di Maccaferri e nel settore farmaceutico la Menarini. Enel invece lo scorso anno ha ceduto le partecipazioni in due importanti società di distribuzione di elettricità per 1,3 miliardi di euro, disimpegnandosi dalle attività nel paese.

Accordo commerciale UE-Perù

L’accordo commerciale globale dell’UE con la Colombia e il Perù è applicato in via provvisoria dal 2013. Nel 2017 anche l’Ecuador ha aderito all’accordo. L’accordo commerciale UE-Colombia-Perù-Ecuador offre un migliore accesso al mercato, riducendo o eliminando le tariffe su beni importanti per gli scambi bilaterali. L’accordo commerciale ha aperto i mercati di entrambe le parti e prevede un contesto imprenditoriale più stabile e migliori condizioni per gli scambi, attraverso nuove norme sugli ostacoli non tariffari, la concorrenza, la trasparenza e i diritti di proprietà intellettuale, dazi doganali ridotti o nulli per quasi tutte le merci e un migliore accesso agli appalti pubblici e ai mercati degli investimenti. Anche i pagamenti correnti e i movimenti di capitali sono liberalizzati. Ciò facilita la libera circolazione dei servizi, degli investimenti e degli stabilimenti. Nel corso di un periodo transitorio, l’UE ha eliminato i dazi su quasi tutte le esportazioni provenienti dalla Colombia e dal Perù, a eccezione di alcuni ortofrutticoli. Per specifici prodotti sensibili sono in vigore contingenti tariffari. Ciò significa che ogni anno solo un numero limitato di prodotti sensibili può essere scambiato in esenzione da dazi. I prodotti soggetti a contingenti tariffari sono:

  • funghi
  • mais dolce
  • dolci
  • bovini
  • latte vaccino
  • rum
  • zucchero
  • yogurt
  • banane


Tali contingenti sono gestiti sulla base del principio “primo arrivato, primo servito”. Il periodo di presentazione delle domande va dal 1 gennaio al 31 dicembre. Se le importazioni che arrivano nell’UE superano tali contingenti tariffari, si applicherà un dazio doganale NPF (nazione più favorita). Anche il Perù concede vantaggi tariffari all’Unione europea. Riconoscendo l’asimmetria nei livelli di sviluppo delle parti, la liberalizzazione è graduale e si estende su un periodo fino a 17 anni. Una volta attuate tutte le riduzioni tariffarie tutti i prodotti industriali e della pesca dell’UE saranno esportati in esenzione da dazi in Perù, a determinate condizioni e anche la maggior parte dei prodotti agricoli dell’UE sarà esportata in esenzione da dazi. Tuttavia, un elenco di prodotti sensibili è escluso dalla liberalizzazione, mentre altri sono soggetti a contingenti tariffari.

 

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