La ripresa della produzione automobilistica in Algeria rappresenta un’importante occasione per i fornitori italiani di macchinari specializzati, in particolare per la lavorazione della plastica, stampi e macchine utensili. Ne è prova l’apertura dello stabilimento Stellantis a Tafraoui, vicino Orano, aperto a fine 2023, con una capacità annua di 90.000 veicoli. Lo stabilimento sarà progressivamente integrato con l’indotto locale, ritenuto prioritario dalle istituzioni algerine, e costituito da 350 aziende aperte a collaborazioni con imprese italiane. Un esempio tangibile è l’accordo siglato durante il Forum tra Sigit e la holding algerina ACS, per la produzione di componenti in plastica per il settore automotive.
Il forte interesse delle aziende algerine per partnership industriali è stato confermato dalla partecipazione alla missione ICE–Confapi del 10–11 luglio ad Algeri, cui hanno preso parte 12 aziende italiane del comparto automobilistico. Anche Hyundai ha presentato uno studio di fattibilità per l’apertura di un impianto produttivo.
Nel 2023, le autorità algerine hanno riattivato le importazioni di autoveicoli, sospese per tre anni, prevedendo quote assegnate ai singoli produttori. La decisione ha generato un’alta domanda nei concessionari, evidenziata dall’interesse per modelli come il Fiat Doblò.
Opportunità nel settore edilizio
Il settore dell’edilizia offre molte opportunità, grazie a uno stanziamento di bilancio per il 2025 destinato alla costruzione di 400.000 unità abitative ed edifici pubblici nelle grandi aree urbane, oltre ai progetti privati legati al rilancio del turismo, che prevedono la realizzazione di nuovi hotel.
Sebbene la licenza di costruzione per edifici sia rilasciata esclusivamente a ditte algerine, è consentito il coinvolgimento di imprese straniere nei progetti che richiedono standard tecnici particolarmente elevati. In questi casi, vi sono concrete possibilità per le relative forniture: macchinari, cablaggi elettrici, impiantistica.
Anche in questo settore, la priorità è valorizzare le risorse locali, in particolare attraverso lo sfruttamento razionale delle numerose cave di marmo presenti nel Paese. A tal fine è stato siglato un accordo tra ICE-Agenzia e la holding Sovarem Ettakewime, sotto gli auspici del Ministero delle Risorse Minerarie, per la creazione di una cava-scuola nei pressi di Orano. Il progetto prevede corsi di addestramento con il supporto di esperti e l’utilizzo di macchinari e tecnologia italiana per l’estrazione e la successiva lavorazione dei marmi, destinati sia al mercato estero che a quello interno.
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