Il Cile, prima economia sudamericana secondo l’OCSE, vanta numerosi punti di forza: solidità istituzionale, responsabilità fiscale rigorosa, gestione macroeconomica efficace, certezza del diritto e un ambiente imprenditoriale dinamico, che offre opportunità in settori ad alto potenziale. Questi elementi posizionano il Paese come un hub ideale per attrarre investimenti fondamentali per affrontare sfide globali quali il cambiamento climatico e la rivoluzione digitale.

Punti chiave per gli investimenti

Il Cile si distingue come una delle economie emergenti più attraenti per investire in energia pulita, grazie a:

  • Minerali strategici: produzione di litio e rame, essenziali per la transizione energetica.
  • Idrogeno verde: il Cile ha l’ambizione di diventare il produttore di idrogeno verde più economico al mondo entro il 2030.
  • Infrastrutture tecnologiche: il Cile vanta un polo regionale con 183 progetti nel settore tecnologico, per un valore complessivo di 5,4 miliardi di dollari (2024).
  • Digitalizzazione: c’è un forte impegno nella trasformazione digitale e nello sviluppo dei servizi basati sulla conoscenza e sull’innovazione.

 

Il Cile ha inoltre firmato il maggior numero di accordi di libero scambio rispetto agli altri Paesi delle Americhe:

  • Accordi commerciali con 65 Paesi.
  • Tariffe commerciali speciali che coprono l’88% del PIL mondiale.
  • Trattati per evitare la doppia imposizione con oltre 30 nazioni.
  • Accesso a un mercato di 5 miliardi di consumatori.

 

Questa solida base istituzionale ha permesso al Paese di ristabilire l’equilibrio economico dopo le perturbazioni causate dalla pandemia, pur evidenziando ancora alcune sfide come la stagnazione della produttività, la creazione limitata di posti di lavoro e la persistente disparità di genere nel mercato del lavoro. Le riforme orientate a ridurre le barriere normative, promuovere l’innovazione, rafforzare l’istruzione e aumentare la partecipazione femminile potrebbero ulteriormente accrescere il potenziale di crescita. Inoltre, il Cile potrà trarre vantaggio dalla transizione verde, grazie alle sue riserve di energia rinnovabile, di rame e di litio.

La congiura economica

Il Cile lo scorso anno ha registrato una crescita stimata a circa il 2,% , supportata da una graduale ripresa e da un miglioramento dei consumi interni.
I fattori determinanti per il futuro includono:

  • Prezzi delle materie prime: il Cile dipende fortemente dall’export di rame e litio, settori che possono beneficiare della crescente domanda globale (ad es. per le batterie elettriche), ma che sono soggetti a fluttuazioni di prezzo.
  • Stabilità politica e riforme: il processo di riforma costituzionale e le politiche interne influenzeranno la fiducia degli investitori.
  • Politica monetaria: la Banca Centrale dovrà gestire l’inflazione, bilanciando il controllo dei prezzi senza ostacolare la crescita.
  • Investimenti e commercio estero: gli accordi di libero scambio e l’afflusso di investimenti diretti esteri (IDE) continueranno a sostenere l’economia.

 

Prospettive 2025-2026

Le potenzialità di crescita del Cile sono significative, anche se dipendono dalle condizioni globali. Le previsioni per il biennio 2025-2026 indicano una crescita del PIL compresa tra il 2,5% e il 3% annuo, condizionata soprattutto dal recupero dei settori minerario, delle energie rinnovabili e dall’incremento delle esportazioni. Tuttavia, la crescita potrebbe essere influenzata da fattori quali le politiche commerciali globali, la domanda di materie prime, le politiche climatiche e le dinamiche sociopolitiche interne.

Investimenti diretti esteri (IDE)

Secondo i dati della Banca Centrale di settembre 2024, nei primi nove mesi il Cile ha registrato un flusso netto di IDE pari a 11,760 milioni di dollari, superando la media del periodo degli ultimi due decenni. Solo a settembre 2024 sono stati registrati 320 milioni di dollari in nuovi IDE. Nel 2023, gli IDE totali da gennaio a settembre hanno raggiunto 18,422 milioni di dollari, segnando il più alto introito annuale degli ultimi nove anni. La componente principale di questi investimenti è rappresentata dal reinvestimento degli utili (7,492 milioni di dollari), seguito dalle partecipazioni azionarie (2,398 milioni di dollari).

La legge sugli investimenti esteri

Il Cile è riconosciuto come uno dei Paesi più aperti e favorevoli agli investimenti esteri in America Latina. La Legge 20.848 del 2015, conosciuta come “Ley de Inversión Extranjera“, stabilisce le condizioni e i diritti per gli investitori stranieri e viene integrata da numerosi regolamenti e trattati internazionali che garantiscono la protezione degli investimenti. I principali punti sono:

  • Trattamento nazionale: gli investitori esteri sono trattati alla pari degli investitori locali, senza restrizioni particolari.
  • Protezione contro l’espropriazione: l’espropriazione può avvenire solo per motivi di interesse pubblico, con una compensazione adeguata.
  • Libertà di rimpatrio: profitti, dividendi e capitali possono essere rimpatriati senza restrizioni.
  • Stabilità giuridica: le normative fiscali e regolatorie non possono essere retroattivamente modificate, garantendo un ambiente stabile.
  • Incentivi fiscali: sono previsti benefici fiscali per investimenti in settori strategici, come energie rinnovabili, innovazione tecnologica, agricoltura e infrastrutture.
  • Limitazioni settoriali: solo in settori strategici (difesa, risorse naturali critiche, alcune attività agricole o forestali) sono previste restrizioni.
  • Supporto istituzionale: il Ministero dell’Economia e InvestChile facilitano e supportano l’ingresso degli investitori esteri.
  • Processo di registrazione: è relativamente semplice costituire un’impresa in Cile, ottenendo i necessari permessi e registrazioni fiscali (RUT) tramite il Servizio Imposte Interne (SII).

 

L’Accordo di Libero Scambio tra Cile e USA

Firmato il 6 giugno 2003 ed entrato in vigore nel gennaio 2004, l’Accordo di Libero Scambio (ALS) tra Cile e Stati Uniti è uno dei trattati più completi e avanzati. I suoi obiettivi principali includono:

  • Eliminazione delle tariffe: progressiva rimozione delle barriere doganali su quasi tutti i beni scambiati.
  • Accesso ai mercati: apertura dei mercati per beni industriali, agricoli e servizi (finanziari, telecomunicazioni, trasporti), facilitando anche l’accesso al mercato del lavoro per professionisti.
  • Protezione della proprietà intellettuale: rafforzamento delle misure per difendere marchi, brevetti e diritti d’autore.
  • Norme commerciali e sugli investimenti: regolamentazione del commercio elettronico, norme tecniche, tutela ambientale e diritti dei lavoratori.
  • Capitolo sugli investimenti: garanzie per investimenti diretti stranieri, inclusa la protezione contro espropri ingiustificati.
  • Sostenibilità ambientale: impegno a rispettare le normative ambientali e a promuovere pratiche commerciali sostenibili.
  • Risoluzione delle controversie: meccanismi per risolvere eventuali dispute attraverso consultazioni e arbitrato.
  • Settore agricolo: riduzione delle tariffe su prodotti agricoli, rendendo i beni cileni più competitivi nel mercato statunitense.

 

L’ALS ha notevolmente incrementato il commercio bilaterale, favorendo lo scambio di beni e servizi e rafforzando i legami economici e politici tra i due Paesi, pur sollevando alcune preoccupazioni per le piccole imprese locali e alcune industrie specifiche.

Opportunità di collaborazione tra aziende italiane e cilene

Le joint venture italo-cilene rappresentano una grande opportunità, offrendo:

  • Accesso a nuovi mercati: le aziende italiane possono penetrare il mercato cileno e latino-americano, avvalendosi di partner locali.
  • Condivisione di competenze: unendo le risorse e il know-how, le imprese possono innovare e migliorare l’efficienza operativa.
  • Benefici fiscali: incentivi e agevolazioni fiscali per gli investimenti esteri favoriscono la realizzazione di progetti strategici.
  • Sostenibilità: progetti congiunti in energie rinnovabili e produzione alimentare sostenibile, settori in cui l’Italia eccelle.

 

Le collaborazioni sono particolarmente interessanti in settori chiave:

  • Minerario e risorse naturali: sfruttare le abbondanti risorse di rame e litio.
  • Energia e rinnovabili: progetti nel solare ed eolico, con la partecipazione di aziende come Enel Green Power.
  • Agricoltura e agroindustria: miglioramento della produttività e tecnologie per l’irrigazione.
  • Infrastrutture e costruzioni: progetti congiunti per realizzare autostrade, porti, aeroporti e impianti idroelettrici.
  • Tecnologia e innovazione: collaborazioni in robotica, manifattura digitale e soluzioni IT.
  • Turismo e ospitalità: sviluppo di resort di lusso e infrastrutture turistiche in regioni strategiche, come la Patagonia.

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