Asia Centrale: le sfide per l’Europa

Situate nel cuore del continente eurasiatico, le cinque Repubbliche che occupano questo vasto e strategico territorio vivono, pur con caratteristiche sociali e livelli di sviluppo differenti, un complesso esercizio di equilibrismo: da un lato la Russia, ancora molto influente nella regione e con cui condividono migliaia di chilometri di confine; dall’altro la Cina, interessata alle ingenti risorse minerarie e petrolifere, ma restia a generare valore aggiunto direttamente in loco. Questi Paesi, sempre più, volgono lo sguardo verso l’Europa, vista come fonte di investimenti e tecnologie per valorizzare appieno le proprie risorse, e come contrappeso politico ed economico ai due ingombranti vicini.

La partita geopolitica eurasiatica

Anche l’interesse dell’Unione Europea verso l’Asia Centrale è in crescita, alimentato dall’esigenza di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 e le conseguenti sanzioni alla Federazione Russa. A ciò si aggiungono le difficoltà connesse ai dazi imposti dagli Stati Uniti e alle criticità emerse nel rapporto commerciale con la Cina, la quale sta riducendo le importazioni da diversi Paesi europei – emblematico il caso del settore automotive.

I vertici politici: Samarcanda come snodo strategico

In questo scenario si è intensificata, negli ultimi mesi, una fitta rete di contatti bilaterali tra i leader dei principali Paesi europei (Regno Unito, Germania e Italia) e quelli centroasiatici. Tali relazioni hanno fatto da apripista al primo vertice “Asia Centrale–Unione Europea”, tenutosi il 4 aprile scorso a Samarcanda, Uzbekistan – città simbolo della storica “Via della Seta”.
Durante il summit, i leader delle cinque Repubbliche centroasiatiche (Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan e Tagikistan) hanno incontrato il Presidente del Consiglio Europeo António Costa e la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, affrontando un’ampia gamma di temi: cooperazione allo sviluppo, sicurezza (con particolare attenzione alle frontiere afghane del Tagikistan e del Turkmenistan), collaborazione scientifica e accademica, nonché le sfide climatiche (emblematico il caso del risanamento dell’ormai desertificato Lago d’Aral).

Infrastrutture, energia e accesso alle materie prime

Al termine del vertice, la Presidente della Commissione UE ha annunciato un impegno finanziario di 12 miliardi di euro a favore del programma Global Gateway. Obiettivo: sostenere lo sviluppo infrastrutturale del cosiddetto Middle Corridor – rete stradale, oleodotti e connessioni digitali – per accorciare i tempi di percorrenza tra Europa e Asia Centrale, evitando il transito attraverso la Russia.
Il miglioramento delle connessioni dovrebbe favorire gli investimenti, l’accesso alle materie prime (attualmente il 13% del greggio europeo proviene dal Kazakistan) e un interscambio commerciale in crescita, che nel 2024 ha raggiunto 54 miliardi di euro.
I leader centroasiatici, dal canto loro, si sono impegnati a garantire un quadro normativo trasparente, allineato ai principi dell’UE: tutela delle minoranze, rispetto delle sanzioni alla Russia e impegno a non collaborare con operatori economici coinvolti in pratiche elusive.

Le cinque repubbliche del Centro Asia

Le cinque repubbliche dell’Asia Centrale si estendono su un vastissimo territorio privo di sbocchi al mare, che va dalla sponda orientale del Mar Caspio (nonostante il nome, è un grande lago) fino ai confini occidentali della Cina. Il Kazakistan occupa i 3/4 di quest’area, confinando a nord per circa 7.000 km con la Russia e per 2.000 km a est con la Cina.
Lo Stato più popoloso è l’Uzbekistan (33 milioni di abitanti), in fase di crescita economica e crocevia storico della Via della Seta, con Samarcanda come città simbolo. Turkmenistan e Tagikistan, nella parte meridionale della regione, sono confinanti con l’Afghanistan e legati da rapporti storici con la Turchia.
La religione prevalente è l’Islam sunnita, ma è significativa anche la presenza cristiano-ortodossa, soprattutto in Kazakistan, grazie alle minoranze russe.

  • Uzbekistan, capitale Tashkent, 33 milioni di abitanti
  • Kazakistan, capitale Astana, 19 milioni di abitanti
  • Kirghizistan capitale Bishkek, 7 milioni di abitanti
  • Tajikistan, capitale Dushanbe, 9 milioni di abitanti
  • Turkmenistan, capitale Ashgabat, 6 milioni di abitanti


Le risorse minerarie strategiche

  • Manganese: 38%
  • Cromo: 30%
  • Piombo: 20%
  • Zinco: 12%
  • Titanio: 9%

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