Kenya, le politiche per attrarre investimenti esteri

Negli ultimi anni, il Kenya ha adottato politiche mirate ad attrarre investimenti stranieri, riducendo i costi per la costituzione e l’avvio di attività imprenditoriali. Le misure includono la semplificazione delle procedure amministrative, maggiore trasparenza nel rilascio delle licenze e un regime fiscale agevolato per i settori strategici. In questo contesto si collocano le zone franche.
Il Paese ha istituito diverse Free Trade Zones (FTZ) e Special Economic Zones (SEZ) per stimolare l’export, favorire la crescita industriale ed economica, e attrarre investimenti sia locali che internazionali. Queste zone offrono vantaggi fiscali, normative semplificate e infrastrutture potenziate.

Settori prioritari per gli investimenti
  • Manifattura
  • Agroindustria
  • Logistica
  • ICT
  • Energia
  • Chimica e farmaceutica
  • Automotive
  • Abbigliamento e tessile (nelle EPZ)

Iter amministrativo per investire nelle FTZ e SEZ

Per avviare un’attività nelle FTZ o SEZ è necessario:

  • Registrarsi presso la Kenya Investment Authority (KenInvest) https://www.investkenya.go.ke oppure presso la Special Economic Zones Authority (SEZA) https://sezauthority.go.ke/private-sezs
  • Presentare un business plan
  • Registrare una società in Kenya
  • Affittare terreni o spazi all’interno della zona
  • Iniziare le operazioni entro 12 mesi dall’ottenimento della licenza

 

Investimento minimo richiesto:

  • SEZ: almeno 5 milioni di USD per aziende straniere (500.000 USD per joint venture o aziende locali)
  • EPZ: 100.000 USD (con requisiti più flessibili)

 

Incentivi fiscali e doganali

 Per le imprese SEZ:

  • 0% imposta sul reddito per 10 anni, poi 15% per i successivi 10
  • 0% IVA su beni e servizi all’interno della zona
  • Esenzione dai dazi doganali su materie prime e macchinari
  • Esenzione da ritenute d’acconto su dividendi e pagamenti esteri


Per le imprese EPZ:

  • Esenzione totale dall’imposta sul reddito per 10 anni, poi tassazione al 25% per ulteriori 10 anni
  • Rimpatrio del 100% dei profitti
  • Esenzione da imposte doganali su importazioni ed esportazioni


Principali zone franche ed economiche speciali in Kenya

 

  1. Zona di Libero Scambio di Mombasa (FTZ)
  • Ubicazione: presso il porto di Mombasa
  • Settori principali: logistica, magazzinaggio, produzione industriale, esportazioni
  • Incentivi: esenzione da dazi, IVA e procedure doganali semplificate
  1. Zona Economica Speciale di Nairobi (SEZ)
  • Ubicazione: Athi River, vicino a Nairobi
  • Una delle prime SEZ inaugurate
  • Principali attività: tessile, agroalimentare, farmaceutico
  1. SEZ di Dongo Kundu
  • Ubicazione: area portuale di Mombasa
  • Accesso diretto al mare e ai corridoi logistici (SGR, strade)
  • Settori: logistica, agroindustria, manifattura, automotive
  1. SEZ di Kisumu
  • Ubicazione: nei pressi del Lago Vittoria
  • Settori principali: agroindustria, tessile, commercio regionale
  • Incentivi orientati all’export
  1. SEZ di Lamu
  • Ubicazione: zona costiera al confine con la Somalia
  • Parte del progetto “Lamu Port-South Sudan-Ethiopia Corridor (LAPPSET)”
  • Focus: petrolio, gas, commercio marittimo e logistica
  • Comprende zone industriali e logistiche in fase di sviluppo
  1. Parco Industriale di Naivasha
  • Ubicazione: vicino al parco geotermico di Olkaria
  • Accesso alla ferrovia SGR e a energia a basso costo
  • Incentivi mirati alle imprese ad alto consumo energetico

Conclusioni e prospettive

Le FTZ e SEZ in Kenya offrono prospettive concrete per imprese manifatturiere, esportatori e operatori logistici. Il governo ne sta promuovendo l’espansione nell’ambito del piano economico Vision 2030. Restano tuttavia alcune criticità, come le lentezze burocratiche e la concorrenza crescente di hub regionali come Gibuti e Ruanda.


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