La resilienza panamense e le stime FMI

Il FMI ha avvertito che il rapido aumento delle tensioni commerciali e gli elevatissimi livelli di incertezza politica stanno avendo un impatto significativo sull’attività economica globale. Di conseguenza, la crescita del PIL globale è stimata in calo rispetto al 3,3% dell’inizio anno. Anche per l’America Latina e i Caraibi la previsione di crescita è stata rivista al ribasso, passando da una stima del 2,5% di ottobre e gennaio, al 2% di quest’anno.

La resilienza panamense in un contesto incerto

Ma nonostante questa prospettiva regionale sfavorevole, Panama si distingue come esempio di resilienza e sana gestione economica, sostenuta da politiche fiscali prudenti e da una solida ripresa nei settori chiave della sua economia. In questo scenario, il paese riafferma il suo ruolo di motore di stabilità e crescita in America Latina con l’obiettivo nell’anno in corso di consolidare la propria posizione come modello di stabilità e crescita nella regione, in un contesto regionale ancora incerto. Dopo un 2024 segnato da sfide economiche e riforme in sospeso, Panama ha iniziato il 2025 con proiezioni di crescita incoraggianti, grazie alla riattivazione di settori strategici come infrastrutture, logistica e turismo, oltre allo sforzo di diversificazione della sua economia. Panama continua a consolidare la sua posizione di polo logistico regionale, rappresentando l’11,4% del PIL nazionale e contribuendo con oltre 8 miliardi di dollari. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) stima per una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) del 5% e un’inflazione del 2%. Queste cifre riflettono la fiducia delle autorità nella ripresa economica del Paese, supportata anche dalle proiezioni di organizzazioni internazionali come la CEPAL (La Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi) che prevede che Panama crescerà del 3,1% nel 2025, confermandosi una delle economie più dinamiche della regione. Da parte sua, il FMI stima una ripresa del PIL al 3%, dopo il rallentamento nel 2024.

Le chiavi della ripresa

La chiave per raggiungere questa crescita sarà la realizzazione di progetti infrastrutturali, la spinta al settore logistico e il rafforzamento della fiducia degli investitori. Si prevede che il Paese registrerà il tasso di inflazione più basso dell’America Latina, rafforzando ulteriormente la sua posizione come una delle destinazioni più affidabili per gli investimenti e lo sviluppo economico del continente. Anche l’agenzia di rating Moody’s Ratings prevede che la crescita economica di Panama rimarrà forte, con un prodotto interno lordo (PIL) reale in aumento del 4,5% nel 2025, rispetto al 2,9% nel 2024, con conseguenti condizioni macroeconomiche favorevoli. Secondo Moody’s la crescita del paese sarà sostenuta dai settori dell’edilizia e del turismo che hanno guidato l’espansione economica, promettendo maggiori volumi di affari e una maggiore domanda di prestiti per le banche panamensi.

Le sfide strutturali da affrontare

Nonostante l’ottimismo, permangono sfide strutturali. L’urgente riforma del Fondo di previdenza sociale, la gestione delle risorse naturali come l’attività mineraria, e l’attenzione alle istanze sociali sono fattori che potrebbero avere un impatto sulle performance. La vera sfida sarà nel bilanciare la ripresa con la sostenibilità sociale e fiscale. Panama ha il potenziale, ma necessita di decisioni politiche ferme e coerenti, affermano gli esperti.

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