Le strategie commerciali globali

Panama è un importante hub commerciale e logistico, grazie al suo Canale e alla Zona Franca di Colón. Le sue importazioni provengono da diversi paesi, con un focus su beni di consumo, macchinari, prodotti chimici e alimentari. Il Paese registra costantemente un deficit commerciale ($15 miliardi nel 2024), Tuttavia, l’economia è sostenuta dai servizi di logistica, finanza e turismo che compensano tale deficit.
Su un totale di 30 miliardi di dollari di import, il principale paese fornitore è la Cina con 4,5 miliardi di dollari, seguito da Stati Uniti (3,8 miliardi $), Messico (1,5 miliardi $), Costarica (1miliardo $) e Colombia (900 milioni $).

Principali prodotti importati:

  • Combustibili e petrolio raffinato (25%) da USA, Colombia ed Ecuador
  • Macchinari ed elettronica (18%) da Cina e USA
  • Prodotti farmaceutici (10%) da USA, India e Germania
  • Veicoli e parti automobilistiche (8%) da Giappone, USA e Messico
  • Plastiche e prodotti chimici (7%) da USA, Messico e Cina
  • Alimenti e bevande (12%) da Costa Rica, USA e Brasile

Il mercato degli Stati Uniti continua a essere la principale destinazione delle esportazioni panamensi, con il 17% delle esportazioni. Gli Stati Uniti hanno rappresentato sempre il principale sbocco dell’export riaffermando la stabilità e la fiducia di questo mercato nei prodotti originari di Panama.

Altri importanti mercati di sbocco sono Taiwan, Paesi Bassi e, negli ultimi anni la Cina: ciò riflette la diversificazione dei mercati di esportazione di Panama, con una crescita significativa in Asia.

Crescita record dell’export nel gennaio 2025

Panama ha iniziato il 2025 con una crescita significativa delle esportazioni registrate, raggiungendo un totale di 76,9 milioni di dollari nel primo mese, con un aumento di 14 milioni di dollari (22,3%) rispetto a gennaio 2024, quando le esportazioni registrate ammontavano a 62,9 milioni di dollari. “Questa crescita è la più significativa registrata nel periodo compreso tra il 2010 e il 2025, il che sottolinea il buon andamento dell’economia panamense nel suo commercio internazionale”, ha sottolineato il ministro del Commercio e dell’Industria, Julio Moltó.

In termini di prodotti, le banane rimangono il principale motore delle esportazioni panamensi, rappresentando circa il 18% del export. I gamberetti surgelati si sono classificati al secondo posto, rappresentando oltre il 13% del totale, consolidando la loro posizione come altro prodotto molto richiesto nei mercati internazionali. Seguono prodotti come i farmaci antistaminici e antipiretici (4,6%), il teak grezzo (4,5%) e l’olio di palma grezzo (4,4%). Tra le altre voci tariffarie rilevanti rientrano i rifiuti di ferro e acciaio (4,2%), il cemento Portland, che per la prima volta rientra tra i principali prodotti esportati con il 2,6%, i rifiuti e i rottami di alluminio (2,4%), il tonno pinna gialla (2,3%) e la farina di pesce (2,2%). Insieme, queste 10 voci tariffarie rappresentano circa il 60% delle esportazioni totali panamensi.

Interscambio con l’Italia

L’interscambio con l’Italia ha fatto registrare nell’ultimo quinquennio una crescita costante con un saldo commerciale attivo a favore del nostro paese (lo scorso anno di 394 milioni di euro). Il nostro export è quasi triplicato, passando dai 162 milioni di euro registrati nel 2020 ai 440 milioni di euro del 2024. Nel 2024 la principale voce dell’export è stata la gioielleria con oltre il 40% del totale (190 milioni di euro). Seguono i medicinali e i preparati farmaceutici (33 milioni euro), le imbarcazioni (25 milioni di euro), i profumi e i cosmetici (15 milioni di euro), i mobili (14 milioni di euro), le bevande (11 milioni di euro) e l’abbigliamento (9 milioni di euro).

Anche le importazioni da Panama – seppure molto più contenute – hanno avuto un andamento positivo, raggiungendo i 46 milioni di euro lo scorso anno. La quasi totalità delle importazioni è costituita da metalli di base preziosi (36 milioni di euro lo scorso anno).

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