Marocco e Italia: 200 anni di relazioni eccellenti

Pochi giorni fa, il 4 settembre, l’Ambasciatore d’Italia in Marocco, Pasquale Salzano, a bordo della nave scuola della Marina Militare San Giusto, ancorata nel porto di Casablanca, ha ricordato gli eccellenti rapporti tra i due Paesi, risalenti a 200 anni fa, quando fu firmato un accordo per facilitare le relazioni commerciali con il Regno di Sardegna. L’inizio delle relazioni diplomatiche con il Regno d’Italia risale al 1875, con la nomina di un ambasciatore presso Hassan I. È stata un’ottima occasione per un “focus” sul Regno del Marocco: un’economia in crescita e tante opportunità anche per le aziende italiane.

Stabilità e progresso nel cuore del Nord Africa

Nel corso degli ultimi 25 anni (data di ascesa al trono di Mohammed VI), il Marocco, monarchia costituzionale, ha mostrato stabilità dal punto di vista politico-istituzionale e un costante progresso economico in un’area geografica, il Nord Africa, caratterizzata da tensioni e conflitti, dalla Libia a Gaza. In quest’area economica, il Marocco si è distinto per una gestione equilibrata delle crisi (primavera araba, epidemia da Covid-19, attuale guerra di Gaza) e per una crescita economica e sociale costante, derivante dai massicci investimenti in infrastrutture, inclusi i numerosi impianti di produzione di energia solare ed eolica diffusi in tutto il Paese, e dallo sviluppo del settore manifatturiero, che rappresenta il 20% del PIL totale. Quest’ultimo è cresciuto nei comparti tradizionali, come il tessile, ed è diventato il primo produttore del continente africano nel settore automotive, oltre a essere un fornitore di crescente importanza per le più importanti aziende mondiali anche nel settore aeronautico, grazie a provvedimenti atti a favorire gli investimenti esteri e, più in generale, a un’apertura verso relazioni economiche con molti Paesi.

Una rete di accordi e alleanze strategiche

Sono attualmente in vigore 60 accordi di libero scambio o di partenariato, in primis con l’Unione Europea (Accordo di Associazione del 1996), e con gli Stati Uniti, storico alleato, che puntano sul Marocco anche per fronteggiare l’espansione dell’influenza russa nel continente (i dazi USA sono solo al 10%, i più bassi tra i Paesi dell’area). Più recentemente, anche la Cina sta aumentando progressivamente i suoi investimenti, attratta dal ruolo di hub logistico di Tanger Med e delle sue zone economiche, situate tra Atlantico e Mediterraneo, e dai rapporti intensi con i Paesi confinanti a sud, Mauritania e Senegal, e in generale con tutti quelli dell’Africa occidentale, verso i quali il Marocco mira a diventare allo stesso tempo una porta d’entrata e un ponte verso i mercati esteri.

Verso l’Africa occidentale: l’Iniziativa Atlantica

L’“Iniziativa Atlantica”, varata dal Marocco nel 2022, è finalizzata a integrare la sua rete infrastrutturale con questa parte del continente, come dimostra il progetto di un gasdotto con la Nigeria (African Atlantic Gas Pipeline), della lunghezza di 5.600 km, attraverso il quale dovrebbero transitare petrolio e gas nigeriani per rifornire tutti i Paesi rivieraschi della costa atlantica africana, con terminale sulla costa mediterranea del Marocco.

La questione del Sahara occidentale

Offuscano questo quadro di stabilità le forti tensioni con la confinante Algeria, con la quale sono interrotti i rapporti diplomatici dal 2021. L’Algeria sostiene la richiesta di indipendenza delle popolazioni del Sahara Occidentale (Sahrawi), residenti in una regione all’estremo sud del Paese. Questa vicenda, oggetto anche di diverse risoluzioni ONU, incide in maniera determinante sulla politica estera marocchina.

 

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