Secondo un’indagine Istat, nel periodo gennaio-settembre 2022, la crescita su base annua dell’export è risultata molto sostenuta (+21,2%) e diffusa a livello territoriale, seppure con intensità diverse: l’aumento delle esportazioni è molto elevato per le Isole (+69,2%), intorno alla media nazionale per il Centro (+23,9%) e il Nord-ovest (+20,2%), relativamente più contenuto per il Nord-est (+17,7%) e il Sud (+15,3%). L’Istituto sottolinea che solo terzo trimestre 2022 si stima una crescita congiunturale delle esportazioni per quasi tutte le ripartizioni territoriali: +3,9% per il Centro, +2,0% per il Nord-ovest e +1,8% per il Nord-est.
Una contenuta flessione si rileva per il Sud e Isole (-0,6%). Nei primi nove mesi dell’anno, tutte le regioni italiane registrano incrementi delle esportazioni, a eccezione del Molise (-12,9%); i più marcati per Marche (+89,4%), Sardegna (+73,9%) e Sicilia (+66,7%). Il contributo più ampio alla crescita su base annua dell’export nazionale (5,4 punti percentuali) deriva dalla performance positiva della Lombardia (+20,5%).
Nello stesso periodo, l’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Marche e Lazio e di metalli di base e prodotti in metallo da Lombardia e Veneto spiega per 3,7 punti percentuali la crescita dell’export nazionale; un ulteriore contributo di 1,9 punti deriva dalle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna. All’opposto, la contrazione dell’export di autoveicoli da Abruzzo, Lombardia, Toscana e Molise e di prodotti in metallo dalla Toscana fornisce un contributo negativo di 0,6 punti percentuali alla variazione delle esportazioni.
Nei primi nove mesi del 2022, i contributi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite della Lombardia verso Germania (+24,1%), Stati Uniti (+37,5%), Svizzera (+33,2%) e Spagna (+28,4%), delle Marche verso il Belgio (+391,0%) e dell’Emilia-Romagna verso gli Stati Uniti (+44,8%). Apporti negativi, invece, provengono dal calo dell’export di Toscana (-15,6%), Friuli-Venezia Giulia (-72,0%) e Veneto (-12,1%) verso la Svizzera, di Lombardia e Piemonte verso la Russia (rispettivamente, -22,5% e -37,4%) e dell’Emilia-Romagna verso il Giappone (-15,9%).
L’analisi provinciale dell’export mostra performance positive per quasi tutte le province italiane: i contributi positivi più elevati si rilevano per Milano, Ascoli Piceno, Siracusa, Torino, Brescia, Cagliari, Vicenza, Modena, Bergamo e Bologna. Si segnalano dinamiche negative per Piacenza, Chieti, Massa-Carrara, Campobasso, Gorizia, Crotone, Caltanissetta e Palermo.