L’export italiano ha registrato una crescita significativa, passando dai 480 miliardi di euro del 2019 ai 626 miliardi di euro del 2023, nonostante la pandemia e i conflitti bellici. Questo risultato riflette la forza del brand Made in Italy e la capacità imprenditoriale che ha saputo costruirlo nel tempo.
Il ruolo cruciale delle imprese a capitale estero in Italia è stato il tema centrale del secondo Annual Meeting Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria. L’evento, svoltosi a Roma presso l’auditorium della Luiss Guido Carli University, ha visto la partecipazione del Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, del Presidente della Luiss Guido Carli, Luigi Gubitosi, e della Presidente di ABIE e Vicepresidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Barbara Beltrame Giacomello.
Matteo Zoppas, Presidente di Agenzia ICE, ha sottolineato: “Le imprese estere sono attratte dal marchio Italia perché abbiamo costruito una reputazione manifatturiera ineguagliabile. Questo patrimonio deve essere tutelato, valorizzando la capacità imprenditoriale e la creatività che ci permettono di differenziare i nostri prodotti e renderli migliori degli altri. Così rimaniamo competitivi e attraenti per gli investitori esteri. Viste le grandi difficoltà degli ultimi anni, dobbiamo elogiare la resilienza degli imprenditori italiani, che hanno affrontato con coraggio e spesso con rischi personali, contesti in continuo mutamento”.
Grazie alle attività dei 23 Desk per l’attrazione degli investimenti esteri, Agenzia ICE ha intercettato oltre 300 operatori interessati a investire in Italia negli ultimi quattro anni. Solo nel 2023, sono stati finalizzati cinque investimenti da parte di grandi aziende, creando quasi 1.000 posti di lavoro.
Questi risultati evidenziano l’importanza di un sistema che supporta le imprese e promuove l’attrazione di capitali esteri, garantendo al Made in Italy una posizione di rilievo nel mercato globale.
