La crescita del prodotto interno lordo brasiliano ha sorpreso gli economisti, aumentando dell’1,4% nel secondo trimestre del 2024 rispetto ai primi tre mesi, contro un aumento atteso dello 0,9%.
Si tratta della maggiore crescita percentuale registrata dal quarto trimestre del 2020. Sulla base di questa performance, gli analisti rivedono le proprie previsioni e stimano che l’anno possa concludersi con una crescita complessiva del 3%.
Il settore produttivo ha guidato l’espansione, con una crescita industriale dell’1,8%. In particolare, i settori dell’elettricità e del gas hanno registrato un aumento del 4,2%, mentre l’edilizia è cresciuta del 3,5%. Dal lato della domanda, i consumi delle famiglie hanno rallentato, crescendo dell’1,3% rispetto al 2,5% del trimestre precedente. Degli investimenti, destinati a macchinari, attrezzature e nuovi progetti, si è registrato un incremento del 2,1%.
La Banca Centrale aumenta il tasso di interesse base – SELIC
A seguito del recente rialzo del dollaro e delle incertezze sull’inflazione e sull’economia globale, la Banca Centrale del Brasile, nel novembre dello scorso anno ha deciso di aumentare il tasso SELIC, lo strumento di riferimento per l’economia, di 0,5 punti percentuali, portandolo all’11,25% annuo. In un comunicato, la Banca ha spiegato che l’incertezza è cresciuta negli Stati Uniti – senza menzionare direttamente l’elezione dell’ex presidente Donald Trump – sottolineando che “l’incertezza della situazione economica negli Stati Uniti genera maggiori dubbi sul ritmo della decelerazione, sulla disinflazione e, di conseguenza, sulla posizione della FED, la Federal Reserve statunitense”.
Per quanto riguarda lo scenario interno, l’istituzione ha evidenziato l’importanza di monitorare la politica fiscale, auspicando aggiustamenti nella spesa pubblica. Secondo il comunicato: “Una politica fiscale credibile, impegnata nella sostenibilità del debito e accompagnata dall’attuazione di misure strutturali per il bilancio, contribuirà ad ancorare le aspettative di inflazione e a ridurre i premi di rischio delle attività finanziarie, incidendo di conseguenza sulla politica monetaria.”
Il tasso SELIC rappresenta lo strumento principale della Banca Centrale per tenere sotto controllo l’inflazione ufficiale, misurata dal National Broad Consumer Price Index (IPCA). A settembre, l’IPCA è salito allo 0,44%, con un incremento del 4,42% su base annua, avvicinandosi al tetto dell’obiettivo prefissato per quest’anno. L’autorità monetaria prevede che, alla fine dell’anno, l’IPCA raggiunga il 4,6%, scenda al 3,9% nel 2025 e al 3,6% nel 2026.
Cresce la produzione industriale
A settembre 2024 la produzione industriale nazionale è aumentata dell’1,1% rispetto ad agosto (serie destagionalizzata), dopo una variazione positiva dello 0,2% registrata nel mese precedente.
- Settembre 2024 / Agosto 2024: +1,1%
- Settembre 2024 / Settembre 2023: +3,4%
- Accumulato nell’anno: +3,1%
- Accumulato in 12 mesi: +2,6%
- Media mobile trimestrale: 0,0%
Rispetto a settembre 2023, l’industria è cresciuta del 3,4%. Tra le attività, i principali influssi positivi sono stati registrati nel comparto degli autoveicoli, veicoli industriali e ricambi (19,5%) e in quello del coke, prodotti petroliferi e biocarburanti (3,3%).
Da sottolineare il contributo positivo anche dei settori delle apparecchiature informatiche, dei prodotti elettronici e ottici (17,9%), della metallurgia (6,7%), delle macchine, apparecchi e materiali elettrici (14,8%), dei metalli (8,7%), della gomma e dei prodotti in plastica (6,5%), dei mobili (16,2%), dei macchinari e attrezzature (5,1%), dei prodotti minerali non metallici (6,9%), dei prodotti chimici (2,0%), degli articoli in pelle, articoli da viaggio e calzature (6,3%) e dei prodotti in legno (9,5%).
Nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente, i beni strumentali (13,6%) e i beni di consumo durevoli (10,4%) hanno registrato un’espansione a doppia cifra, con tassi positivi più marcati rispetto ad altre categorie economiche. Anche i settori che producono beni di consumo semidurevoli e non durevoli (2,6%) e beni intermedi (2,5%) hanno mostrato risultati positivi, seppur inferiori alla media settoriale del 3,4%.
Nell’indice cumulato da gennaio a settembre 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il settore industriale ha registrato un aumento complessivo del 3,1%. I principali influssi positivi sul totale dell’industria sono stati:
- Autoveicoli: +10,0%
- Prodotti alimentari: +2,7%
- Coke, prodotti petroliferi e biocarburanti: +2,0%
- Industrie estrattive: +1,7%
È altresì da evidenziare il contributo positivo dei settori delle macchine, apparecchi e materiali elettrici (11,1%), delle apparecchiature informatiche, prodotti elettronici e ottici (11,5%), dei prodotti in gomma e materie plastiche (5,4%), dei prodotti chimici (2,2%), di altri mezzi di trasporto (11,9%), dei prodotti in metallo (4,2%), dei mobili (9,9%), della cellulosa, carta e prodotti di carta (3,0%) e delle bevande (3,7%).
Interscambio commerciale
La svalutazione di alcune materie prime (beni primari a prezzi internazionali) e l’aumento delle importazioni, trainato dalla ripresa economica, hanno fatto sì che il surplus commerciale (esportazioni meno importazioni) si riducesse a ottobre. Nel mese di ottobre, il Brasile ha registrato un surplus di 4.343 milioni di dollari, pari al 52,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2023. Il surplus commerciale accumulato nei primi dieci mesi dell’anno ammonta a 63.022 milioni di dollari, inferiore del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pur rappresentando il secondo miglior risultato nella serie storica (statistiche disponibili dal 1989).
Per quanto riguarda il risultato mensile, le esportazioni sono diminuite, mentre le importazioni sono aumentate notevolmente, trainate dal gas naturale e dai beni strumentali. Nel mese di ottobre, il Brasile ha esportato 29.461 milioni di dollari, lo 0,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2023, mentre le importazioni hanno raggiunto 25.119 milioni di dollari, con un incremento del 22,5%.
Il calo del valore delle esportazioni è stato principalmente determinato dalla riduzione dei prezzi internazionali di soia, mais, ferro, acciaio e zucchero. Alcuni prodotti, come caffè, polpa e carne bovina, hanno registrato invece un aumento nelle vendite, compensando in parte il calo dei prezzi.
Per le importazioni, sono cresciuti gli acquisti di medicinali, motori, macchinari, fertilizzanti e prodotti chimici, con l’incremento maggiore registrato per il gas naturale, il cui valore a ottobre è aumentato del 306,6% rispetto all’anno precedente. Nel mese, il volume delle merci esportate è aumentato del 6,6% (trainato da caffè, carne bovina e polpa), mentre i prezzi medi sono diminuiti in media del 6,7%. Per le importazioni, la quantità acquistata è aumentata del 34,2%, con una diminuzione dei prezzi medi dell’8,5%.
Il petrolio guida le esportazioni brasiliane
Petrobras, la compagnia di stato che produce il 90% dei prodotti petroliferi del paese, ha superato, nel terzo trimestre, il settore agroalimentare e quello minerario nella classifica delle esportazioni brasiliane. L’annuncio è stato fatto dalla presidente della società, Magda Chambriand, che ha dichiarato: “Abbiamo raggiunto la soglia del primo prodotto d’esportazione del Brasile con petrolio greggio. Abbiamo superato le esportazioni di farina di soia, prodotti agroalimentari, minerari e di ferro, offrendo così al Paese un contributo immenso grazie al petrolio greggio, prodotto principalmente da Petrobras.”
La società ha evidenziato alcuni highlights operativi, tra cui il record senza precedenti di 3 miliardi di barili di petrolio registrato a settembre e la produzione cumulata realizzata dal Tupi Shared Field e dall’area di Iracema. Durante il terzo trimestre 2024, Petrobras ha realizzato un utile di 32,6 miliardi di real (con un cambio di 1$ = 5,80 real), registrando un incremento del 22,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È stata inoltre annunciata la distribuzione di dividendi pari a 17,1 miliardi di real agli azionisti.