Incentivi per chi ingaggia Export e Innovation Manager

Finalmente qualcuno si accorge che esiste un giacimento di Made in Italy delle piccole imprese che, invece di essere esportato e rispondere a una domanda mondiale che lo ricerca, rimane fermo e invenduto. A fronte di un aumento dei volumi dell’export in Italia, abbiamo comunque perso molte migliaia di aziende che esportavano e ora non lo fanno più, che davano occupazione e ora non lo fanno più, che creavano business e adesso hanno chiuso.

Per continuare a crescere “serve allargare la platea delle imprese esportatrici, supportando soprattutto quelle piccole aziende che da sole farebbero fatica ad oltrepassare i confini nazionali”, afferma il Presidente di Unioncamere. Ma il Sistema Italia per l’export che emerge dal Disegno di Legge per il Made in Italy ignora del tutto la necessità di interventi che supportino le piccole aziende e portino loro le competenze necessarie.

Gli enti camerali, le associazioni professionali e imprenditoriali illuminate che veramente hanno a cuore un reale miglioramento del Made in Italy e del suo export devono smuovere l’ignavia operativa del MAECI e premere decisamente sulla riattivazione di misure come, ad esempio, i voucher TEM, misure che costano poco e si sono dimostrate efficaci. Per fortuna lo hanno capito, e si muovono attivamente, alcune hanno anche richiesto il nostro input: amministrazioni regionali come Lombardia , Emilia, Toscana, Marche.

Nel frattempo, il MIMIT ha attivato il bando Innovation Manager. Il MIC ha attivato i bandi per i piccoli borghi e la transizione ambientale culturale.

 

Fonte: Uniexportmanager

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