di Rita Saraò
L’Università di Foggia organizza, dal 22 al 24 ottobre 2019, la 2a edizione del Salone del Lavoro e della Creatività. La manifestazione intende diventare un evento annuale per catalizzare l’attenzione sul mondo del lavoro, delle professioni emergenti, delle arti e dei mestieri, dell’imprenditorialità e della creatività come risorse di sviluppo, sui percorsi formativi utili a sviluppare competenze trasversali che oggi rivestono un’importanza fondamentale per i giovani in cerca di occupazione in un mercato che pone sempre più al centro del proprio sistema la performance e la motivazione.
L’Università di Foggia, premiata dal MIUR e dal crescente numero dei suoi iscritti per la qualità della didattica e della ricerca, è tra le Università che formano i migliori talenti per il mercato del lavoro. Sono attivi, oltre ai dipartimenti di area medica, il dipartimento di Scienze Umane, il dipartimento di Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente, il dipartimento di Giurisprudenza, il dipartimento di Economia.
Sulla scia del grande successo riscosso lo scorso anno, l’Università di Foggia ripropone il format dell’evento con alcuni interventi migliorativi frutto del confronto con il tessuto imprenditoriale, istituzionale e con i principali protagonisti, ovvero i giovani in cerca di occupazione.
Lo scorso anno sono stati occupati 1.200 metri quadri, un intero padiglione del quartiere fieristico di Foggia, ospitato 60 aziende ed oltre 6.000 giovani candidati.
Tra le novità in programma l’ampliamento delle offerte di lavoro e la diversificazione delle aree espositive, l’incremento di eventi formativi e di orientamento professionale, un’apertura internazionale con la partecipazione di grandi gruppi multinazionali oltre ad un’area interamente dedicata alla creatività. Si prevede anche un’area dedicata alle arti e ai mestieri.
Artigiani e artisti saranno invitati a presentare il proprio lavoro all’interno del Salone e a rendersi disponibili a insegnare la propria arte o il proprio mestiere ai giovani disoccupati. Falegnami, impagliatori, tipografi, rilegatori, calzolai, sarti, stuccatori, carpentieri, imbianchini, elettricisti, floricoltori sono solo alcune delle professioni sottodimensionate e che rischiano di sparire. Un paradosso, se si pensa ai livelli di disoccupazione, dovuto a una discrasia tra le richieste del mercato, da un lato, le aspettative delle famiglie e la preparazione scolastica, da un altro. In Italia, esiste un pregiudizio sul quale va consolidandosi una cultura che attribuisce dignità essenzialmente ai lavori intellettuali, mentre le professioni manuali rappresentano una minoranza in via di estinzione. Peraltro, bisogna sfatare anche il mito per cui i lavori artigiani non richiedono l’uso di competenze intellettuali.
La manifestazione è riservata esclusivamente alle aziende che hanno posizioni aperte e che sono in cerca di talenti da inserire nelle proprie realtà organizzative.
Insieme alla partecipazione potrà essere manifestato l’interesse all’organizzazione di workshop o laboratori formativi all’interno del programma delle tre giornate. L’adesione alla seconda edizione del Salone dovrà essere comunicata mediante la registrazione al sito del Salone del Lavoro e della Creatività