Export sistema Italia: obiettivo 700 miliardi nel 2025

Le criticità e i conflitti che negli ultimi due anni sono in atto in diverse aree geografiche, in primis Ucraina e Medio Oriente, non hanno impedito alle esportazioni italiane di assestarsi nel 2024 a 623,5 miliardi di euro (dati Istat), con una lievissima flessione (-0,4%) rispetto all’anno precedente.
Una buona performance del sistema industriale italiano che si dimostra “resiliente” e performante nonostante il contesto globale tutt’altro che positivo.

Partendo da questi presupposti, il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha tracciato il piano d’azione per il 2025 che ha come obiettivo 700 miliardi di esportazioni,  raggiungibile se si intensificheranno gli sforzi delle aziende, sostenute da tutti gli attori del Sistema Italia (MAECI, ICE, SACE, SIMEST), verso i mercati ad “alto potenziale” identificati in: Arabia Saudita, Algeria, Emirati Arabi Uniti e Turchia e Sud Africa per il continente africano e il Medio Oriente; India, Indonesia, Malesia e Vietnam per l’area Asiatica; Messico e Brasile per il Mercosur; Serbia e Paesi limitrofi per quanto riguarda i Balcani e massima attenzione verso i paesi dell’Asia Centrale, in primis il Kazakhistan.

Le nostre quote di mercato possono crescere ulteriormente in questi Paesi sulla scia del trend positivo del nostro export, che deve continuare a trarre vantaggio dallo sviluppo e dalla crescente diversificazione di queste economie. Un incremento medio delle nostre esportazioni del 15%, in media, nei mercati extra-europei permetterebbe di raggiungere l’obiettivo dei 700 miliardi di export nel 2025.

La politica commerciale estera italiana

Nel corso della riunione con le principali Associazioni di categoria imprenditoriali che si è svolta oggi, 21 marzo, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani non ha nascosto le difficoltà che il “sistema Italia” dovrà affrontare, a partire dalla crisi economica che sta affrontando il nostro primo mercato di sbocco – la Germania – e che si ripercuote in tutta l’area UE, oltre all’impatto negativo che potranno avere sulle aziende i dazi USA, nostro terzo mercato di sbocco, con una bilancia commerciale a nostro favore di 34,7 miliardi di euro. A questo proposito Tajani, che ha avuto diversi incontri con il Commissario UE al Commercio Maros Sefcovic, si è detto contrario a misure commerciali di contrapposizione con gli USA, che porterebbero a “escalation” con ricadute economiche negative. Anzi ha auspicato un incremento delle nostre importazioni dagli Stati Uniti, in quei settori nei quali ciò è conveniente.

Gli strumenti pubblici al servizio delle aziende

Il Ministro Tajani ha anche illustrato gli strumenti che il MAECI e le istituzioni preposte alla promozione dell’export, in primis l’ICE, metteranno a disposizione delle aziende, che riguarderanno il rafforzamento del sistema fieristico in Italia e all’estero con l’aumento degli operatori esteri invitati in tali occasioni, campagne con le GDO e “Padiglioni Italia” virtuali in collaborazione con  le più importanti piattaforme digitali, l’organizzazione di Missioni Imprenditoriali a guida politica e “Business Forum” settoriali nelle Aree geoeconomiche e nei paesi sopra indicati unitamente al supporto finanziario di SIMEST per la costituzione di strutture di commercializzazione e vendita in loco, inclusa la formazione al personale locale, di SACE e CDP, per favorire l’insediamento industriale e l’assicurazione al credito.

Nell’occasione il Presidente di ICE  Matteo Zoppas, ha confermato lo stanziamento di 60 milioni di euro per iniziative promozionali all’estero e Alessandra Ricci, Ceo di SACE, ha confermato la disponibilità di un plafond di finanziamenti di 100 milioni di euro per “innovazione e crescita” finalizzato all’aumento della percentuale di capitale dedicato a Ricerca & Sviluppo e per l’insediamento di nostre aziende in 14 mercati “GATE”, in gran parte coincidenti con quelli indicati dal Ministro Tajani, nei quali SACE è presente con propri uffici.

SIMEST rafforzerà gli strumenti finalizzati per la creazione di strutture commerciali permanenti, con particolare attenzione ai paesi del continente africano attraverso la “Misura Africa”, già finanziata lo scorso anno per favorire la realizzazione del “Piano Mattei”.

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