Se n’è parlato oggi all’evento organizzato da Economy “Digitale la rivoluzione permanente”: Il parlamento europeo oggi ha approvato la proposta di regolamento sull’intelligenza artificiale sul quale l’Europa lavora da tempo. L’iter sembra concluso. Bruxelles ha l’obiettivo di chiudere entro quest’anno e di renderlo operativo. L’approvazione diventa efficace per i paesi membri. Si riapre così il tema delle regole dell’intelligenza artificiale, sulle quali da tempo è in corso un dibattito. Se n’è parlato oggi all’evento organizzato da Economy “Digitale la rivoluzione permanente” al quale è intervenuta Emma Marcandalli, manager director managing director di Protiviti Italia, che spiega: “L’intelligenza artificiale non è né buona né cattiva. Ci sono temi di rischio di grande livello. In America un gruppo di esperti scienziati ha fatto una sorta di petizione, chiedendo alle istituzioni se ci sia il rischio di estinzione dell’uomo a causa dell’intelligenza artificiale”.
Le regole, spiega il Parlamento Europeo, seguono un approccio basato sul rischio e stabiliscono obblighi per i fornitori e coloro che implementano sistemi di Ia, graduati a seconda del livello di rischio che l’Ia può generare. I sistemi di intelligenza artificiale con un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone verrebbero quindi vietati, come quelli utilizzati per il punteggio sociale (classificazione delle persone in base al loro comportamento sociale o alle caratteristiche personali). I deputati hanno ampliato l’elenco per includere divieti sugli usi intrusivi e discriminatori dell’intelligenza artificiale, come i sistemi di identificazione biometrica remota ‘in tempo reale’ e ‘post’ in spazi pubblicamente accessibili; sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (ad esempio genere, razza, etnia, stato di cittadinanza, religione, orientamento politico).
Uno dei temi all’ordine del giorno sarà senza dubbio quello sulla sicurezza, sul quale già oggi ci sono diversi allarmi. “Il rischio – spiega Marco Taisch, full professor at the Manifacturing of Politecnico di Milano – è quello di una minaccia alla sicurezza ancora più subdola di quella alla quale pensiamo quando parliamo di cybersecurity. Ogni giorno siamo a rischio, perché le informazioni alle quali ci affidiamo potrebbero essere utilizzate in tutt’altro modo”.
Fonte: economymagazine